Editoriale

Più di 800 erano gli italiani che…

Più di 800 erano gli italiani che hanno partecipato al 13° World Congress of Gynecological Endocrinology ed al Primo Congresso Nazionale della Associazione Italiana di Ginecologia Endocrinologica.
Non eravamo mai stati tanti e soprattutto non avevamo mai partecipato in maniera così numerosa agli eventi della nostra Associazione.
I corsi organizzati con l’aiuto dei nostri sponsors che qui ringrazio tutti, Grunenthal Italia, Laboratori Guidotti, Menarini, Procter & Gamble, Wyeth, hanno visto non solo ogni sedia dell’auditorio occupata, ma oltre un centinaio di colleghi in piedi o seduti al suolo hanno seguito con passione ed impegno le nostre sessioni di aggiornamento.
Il dibattito dopo ogni presentazione è stato vivace ed intenso ed i relatori hanno avuto la grande soddisfazione di presentare in un’aula stracolma, interessata, direi quasi appassionata. Per noi che avevamo programmato l’evento all’interno del congresso mondiale di endocrinologia ginecologica è questa una legittima soddisfazione. Abbiamo permesso da un lato l’aggiornamento sui temi che ciascuno di noi preferiva e per i quali sentiva il bisogno di confrontare le proprie conoscenze con quelle di altri, ed insieme gli abbiamo dato la possibilità di partecipare ad uno straordinario congresso mondiale ricco come non mai, tra 25 sessioni plenarie, 10 simposi, 18 relazioni magistrali, 10 sessioni di società scientifiche consorelle, 278 presentazioni orali e 228 poster.
L’Italia in questo contesto ha dimostrato il livello della sua ricerca di base ed applicata e della sua attività clinica. Il confronto è stato interessante e certamente abbiamo dato grande prova del nostro impegno nel settore.
Troverete allegato a questo numero del bollettino, disponibile per chiunque sia interessato, il Book of Abstracts, e consultandolo potrete seguire l’insieme delle tematiche trattate.
E’ un grande privilegio per noi potervelo offrire con la certezza che sarà utile per l’aggiornamento e l’approfondimento culturale e soprattutto per l’impatto clinico che tutto quanto lì esposto ha nella nostra vita quotidiana.
In occasione del nostro Primo Congresso si è tenuta anche l’Assemblea Generale che ha votato il nuovo Consiglio Direttivo per il prossimo quadriennio. Ai colleghi che mi hanno voluto riconfermare nella Presidenza ed a voi tutti garantisco il mio impegno e quello di tutto il comitato nel promuovere lo studio, la applicazione clinica e la diffusione della endocrinologia ginecologica, difendendo la nostra professionalità ed il nostro impegno.
Tornando poi ai temi del nostro congresso, mi ha fatto piacere vedere come quanto da noi sostenuto sin dal primo giorno, e cioè che il famoso studio Woman Health Initiative WHI si è profondamente ridimensionato, e che quando la terapia ormonale sostitutiva venga, come giusto, iniziata alla menopausa o nei primi anni dopo il suo avvento, essa è portatrice di miglioramento della salute, della qualità di vita e di protezione per organi e apparati ben lontani dalla riproduzione, ma sensibili agli effetti benefici degli estrogeni quali il sistema cardiovascolare, osteo-articolare, muscolare, gastro-intestinale, endocrino e soprattutto nervoso centrale e periferico.
Sono stati anni di battaglia contro l’oscurantismo e la falsità scientifica, e siamo grati per la fiducia che ci è stata dimostrata da chi ha sostenuto le nostre ricerche, i nostri corsi di aggiornamento ed il nostro impegno nella didattica e nella pratica clinica, per sostenere il primato della ragione.
L’avevano già scritto Voltaire e gli Illuministi “ è la ragione che illumina il nostro percorso”, ed il dato scientifico dev’essere sempre analizzato riferendone l’applicabilità dei risultati al modello che lo ha prodotto. Il WHI era uno studio che non aveva che poche relazioni con la terapia ormonale sostitutiva della donna in post-menopausa.

D’altra parte quale soddisfazione nel vedere anche la grande attenzione che si è data nel nostro congresso alla sindrome metabolica, all’impatto dell’iperinsulinemia e del diabete tipo 2 sulla salute della donna e sulla possibilità che il ginecologo venga direttamente coinvolto nel promuovere il miglioramento dell’azione insulinica e tramite questo nel combattere sindrome metabolica, obesità e diabete, che gravemente incidono sulla qualità della salute e sulla durata della vita della donna.

Nel corso sulla contraccezione sono stati un’altra volta chiariti come al vantaggio del contraccettivo, nella tutela della capacità riproduttiva della donna e nel rispetto della sua volontà di decidere quando ricercare e rendere possibile una gravidanza, debbano essere aggiunte le sue specifiche possibilità di proteggere la salute femminile, di esercitare attraverso l’accurata scelta dei suoi componenti progestinici, un effetto di protezione per specifiche vulnerabilità soggettive quali l’iperandrogenismo o la sindrome premestruale. La scelta adeguata faciliterà il comportamento di adesione della donna alla terapia: il ginecologo dovrà sempre più essere coinvolto in questo processo di scelta sulla base delle sue specifiche conoscenze su quanto le diverse molecole o le diverse vie di somministrazione delle stesse, propongono come vantaggi specifici per quel tipo di donna.

Come poi non porre l’attenzione ad un’attività già da tempo promossa dalla nostra Associazione: la formazione in sessuologia ginecologica. Avevamo già realizzato nello scorso anno ben 9 corsi in varie città italiane, e stavolta nel nostro congresso abbiamo tenuto il decimo: ricco, magistrale, appassionato nelle presentazioni e nelle domande del pubblico. E’ stato, per noi del comitato, di grande soddisfazione vedere come la ginecologia abbia risposto con grande attenzione a questa tematica che ci coinvolge tutti: la sessualità della donna e della famiglia. La possibilità di ricorrere a terapie specifiche quando eventi naturali resi ancora più drammatici dalla subitaneità con cui avvengono, quali la menopausa chirurgica, modificano le basi per cui nella donna si accendono e rimangono vivi il desiderio sessuale, l’eccitazione ed il piacere ci apre ora una nuova strada ed una nuova possibilità per assistere la donna e la coppia. Quest’ultima, sempre più coetanea, non può che vivere con rassegnazione la scomparsa della sessualità dal focolare domestico: la possibilità di riaccendere il fuoco dalle ceneri renderà loro di nuovo calore e soprattutto quel tepore dell’anima che nasce dalla soddisfazione del corpo.

Il quinto corso poi ci ha portato sulla strada che da tempo attendevamo, la capacità di congiungere la prevenzione e terapia dell’ osteoporosi menopausale con la riduzione del rischio del carcinoma della mammella. Questo apre, ad una importante parte della popolazione femminile che noi seguiamo, ed in particolare a quella ad alto rischio di questa neoplasia, sia familiare che personale, anamnestico o acquisito, una grande possibilità ed una grande speranza per il futuro. Ed anche in questo al ginecologo il compito di selezionare l’individuo, la paziente, e di offrirle queste nuove ricche possibilità.

Cari amici, ce ne sarebbero ancora tante da raccontare sul nostro congresso, è stato grande per tutti noi che c’eravamo, ed il prossimo lo sarà ancora di più per quanti avranno piacere e la possibilità di intervenire a Firenze dal 4 al 7 Marzo 2010 quando, durante il 14° Congresso Mondiale di Endocrinologia Ginecologica, si terrà anche il Secondo Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale di Ginecologia Endocrinologia.

Con un cordiale arrivederci, vostro,
Andrea R. Genazzani

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