… caldo e sole! così avevo iniziato l’ultimo editoriale prima delle vacanze e molti anici e colleghi mi hanno risposto inviandomi email di saluto e di buon riposo estivo. Assai gradite ma adesso che sono tornato “alla base” il sole, il vento e il fresco della montagna dove sono stato mi sembrano ormai lontani, anche se sono passati solo giorni.
Classicamente la sindrome dello stress post vacanze fa parlare di se ogni anno, a fine estate, ogni anno l’abbiamo e per chi è abituato a lavorare c’è ben poco da fare, si deve superarla e anche bene se non si vuole essere poco “funzionali” sul lavoro ! molto si dice sul riposo ma i dati recenti passati su tutti i giornali come una tiritera estiva parlano chiaro: le vacanze fanno male… se fatte in modo smodato e poco intelligente. Abuso del fisico, eccesso di alimentazione, bere smodato o comunque sopra a quanto siamo abituati, fa decisamente male e manda il cervello “all’ammasso” e lo fa letteralmente andare in tilt non tanto in vacanza quanto al rientro, a casa, magari fatto la sera prima di riprendere il lavoro.
Decisamente sbagliato. Per anni mi sono domandato come mai dovevo portarmi in vacanza qualche manoscritto ma correggere o qualche lavoro uscito di recente da leggere. Ho trovato la risposta adesso, che questa abitudine pare che la abbia solo io. Fare così mi tiena collegata al mio lavoro quel minimo che non mi fa sentire poi un “disperso estivo” al rientro.
Al mio rientro al lavoro sono stato l’unico a non avere la faccia tra lo sconsolato ed il depresso. In effetti mi rendo conto che pur avendo fatto delle meravigliose passeggiate sulle dolomiti, anche di 4-6 ore, quella mezz’ora serale a leggere di menopausa o di neuroendocrinologia mi tenuto riconnesso sul mondo che entro 2 settimane mi avrebbe risucchiato per un altro anno, evitandomi il wash-out totale e salvandomi dal trauma del rientro.
Le vacanze fanno male? non credo proprio! le dobbiamo fare con intelligenza, il nostro organismo ed il nostro cervello ne hanno bisogno per recuperare ma distaccarli troppo dal mondo in cui per 350 giorni sono immersi crea uno stop troppo drastico a delle abitudini a cui poi si deve far fronte fin dal primo minuto del giorno del rientro. Che fare allora??? gli psicologi consigliano di leggere, di fare cultura su argomenti inerenti le aree di interesse, di stimolare l’attenzione della mente su cose che possono meglio stimolare le nostre capacità di gestione, almeno un minimo per “tenersi allenati” e non perdere il contatto col mondo che ci aspetta al nostro rientro. Il nostro, anzi il mio personale consiglio è allora quello di leggere, non i giornali e i quotidiani, troppo deprimenti, bensì le nostre mini reviews, gratis, sempre disponibili, sempre aggiornate su temi di comune interesse e di applicazione clinica.
Quello di oggi è un editoriale di poco impegno, d’altronde siamo tutti appena rientrati, e voglio dare un messaggio non certo subliminale: continuate a leggerci e a scaricare le nostre mini reviews come state facendo da ormai 5 anni!
Ben rientrati a tutti!
Prof. Alessandro D. Genazzani