Editoriale
Non ho praticamente fatto a tempo ad adattarmi alla primavera che l’estate è arrivata, prepotentemente calda ! il tempo passa, vola, e quasi non ce ne accorgiamo, una stagione insegue l’altra e un anno fa presto a passare, tanto è stato veloce che dal mondiale ISGE di Endocrinologia Ginecologica dello scorso anno a Firenze siamo arrivati in un batter d’occhio al mondiale della menopausa di questo anno.
Il 13th World Congress of IMS (International Menopause Society) si terrà quest’anno in Italia, a Roma dal 8 al 11 giugno. Una occasione unica, irripetibile, veramente eccezionale di valutazione critica di un aspetto della vita della donna. Qualità della vita, prevenzione, giusta scelte terapeutiche, sono alcuni dei tanti argomenti che il congresso tratterà con i migliori esperti convenuti a Roma da tutto il mondo. Ma a questo mondiale c’è qualcosa di più, qualcosa di cui vale la pena di spendere due parole. La buona salute e la prevenzione sono temi di grande attualità ma è ormai ben evidente che, come dal 1700 si iniziò a dire, noi “siamo ciò che mangiamo”. La nutriceutica, le considerazioni sui ruoli biologici della alimentazione e la integrazione con elementi naturali, l’uso di sostanze bio-equivalenti nella terapia e nella integrazione terapeutica stanno assumendo in modo progressivo crescente una importanza chiave nella salute e nella prevenzione dalla malattia nella specie umana. Un esempio ? in alcune città del nord si parla del progetto Diana, un progetto per la prevenzione con una alimentazione corretta della ricorrenza della malattia oncologica mammaria, un progetto che mira ad educare le donne a prestare attenzione al cibo e alle potenzialità che questo ha di contrastare o di non facilitare lo sviluppo e la diffusione della patologia maligna della mammella.
Non è un caso quindi che in questa occasione mondiale, la IMS abbia dedicato varie sessioni agli aspetti ed ai ruoli che la nutriceutica e le integrazioni possono avere nella biologia femminile, in specie nell’intervallo della vita dove la donna è, almeno in apparenza, più vulnerabile sia sul versante psico-dinamico che biologico, cioè al momento della menopausa. Tra le tante occasioni voglio ricordare quella dal titolo Global Menopause Management, organizzata dalla Società Regenera, semplicemente perché ha come obiettivo quello di condurre per mano il clinico dalle basi fisiopatologiche della transizione menopausale alle possibilità integrative per agire sul versante neuro-endocrino, metabolico e, importante, sull’aging, sull’invecchiamento inteso come insieme di processi naturali di lenta “degradazione ed usura” dei nostri apparati ed organi vitali. Il nostro invecchiamento biologico altro non è che una usura, su base ossidativa, del nostro organismo e delle sue funzioni. La proposta non è certo nuova ma adesso abbiamo sempre più evidenza scientifiche che questo modo di agire su base integrativa e metabolico-preventiva è una strategia aggiuntiva a quelle proposte dalla terapia medica tradizionale.
Come sempre, ogni novità o proposta innovativa deve essere attentamente valutata e questa occasione del Mondiale della IMS permette di discutere e dibattere anche su questo! benvenga quindi la possibilità di un approccio più naturale alla prevenzione del disturbo dellinvecchiamento e della menopausa.
Anche per questo numero del Bollettino vi proponiamo delle mini reviews di ambito clinico, finalizzate al tema della “amenorrea”e al modo di affrontare la mancanza delle mestruazioni sia sul versante clinico terapeutico sia su quello psicologico.
In effetti è sempre un vero problema avere a che fare con una amenorrea dovuta ad una menopausa precoce (POF) perché la giovane età delle pazienti (spesso sotto i 30 anni) ci porta a parlare con queste donne dei problemi che hanno le loro madri, magari già in età perimenopausale, discutendo oltretutto della impossibilità a poter avere una gravidanza. Un tema quindi molto peculiare che ci mette davanti agli occhi uno dei tanti temi che proprio il mondiale della Menopausa affronterà e discuterà.
Indubbiamente risolvere il quadro della amenorrea è essenziale, certamente va fatto con le scelte terapeutiche opportune, ma non sempre il ginecologo ha il tempo e/o la preparazione per affrontare il corollario psico-biologico che spesso ci sta dietro al sintomo “amenorrea”. L’aspetto psico-sessuale ed il suo intreccio con il mondo neuro-endocrino e col mondo degli “ormoni” in genere è l tema della seconda review di questo numero. E’ certamente un modo diverso di vedere l’amenorrea che vuole offrire spunti di riflessione su alcune possibili prospettive di intervento che il ginecologo ha a sua disposizione al fine di aiutare la propria paziente. Non sempre la prescrizione del farmaco, magari la pillola anticoncezionale, è quello che realmente serve, potrebbe invece essere più utile una parola o un aiuto psicologico da un professionista che dovrebbe imparare a parlare di più con le sue pazienti.
Prof. Alessandro D. Genazzani